Vivo di sponda quasi in bilico un ubriaco in equilibrio instabile 
Le spalle al muro la testa persa fra le nuvole resto nascosto dentro un labirinto di pensieri 
Sterili verso lacrime inutili resto immobile come un mimo sopra il palcoscenico guardo e 
Aspetto il peggio il tempo scorre costante coprendomi di polvere i miei pensieri 
Bolle che vedo salire verso la superficie come pesci che decidono 
Di volare prima di morire e inevitabilmente scoppiano 
Lo sguardo è perso in quel vuoto che va sotto il nome di 
Concentrazione due sole cose si distinguono chiaramente l'incertezza delle scelte 
Ela solitudine che contraddistingue ogni buon giocatore resto solo chiuso nel mio angolo 
Guardo e aspetto che la situazione passi senza lasciare tracce che feriscano 
Sono la vittima e il carnefice ,il primo ostacolo forse l'unico di sicuro ostico 
Come un cieco in preda al panico perso in mezzo al traffico resto nel kaos viaggio sui binari dei miei limiti 
Non do nell'occhio e mi nascondo dietro maschere che fingono un sorriso 
Mi arrampico su impalcature che in un baleno crollano l'impalcatura è ormai caduta 
Il rumore è sordo sono in preda al panico fuggo dentro un buco 
Con gli artigli tesi contro il vento in un gesto inutile segnali poco chiari 
Sono ormai la regola e sguardi senza appiglio si perdono nel dedalo di aspirazioni più grandi del mio animo 
Sono la vittima e l'ira ingoia la mia logica
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