Non fosse per la sua gemella a galleggiare Neanche ci accorgevamo che esisteva il mare Talmente piatto e senza alito di vento Che pure il guizzo del muletto fa spavento Mi chiedi come ho fatto, ma ho fatto e ho potuto Spasciare tutto e poi, oltretutto, ripetuto Le chiavi appese, incustodite sul destriere Senza paura alcuna è il cuor del cavaliere Naso brilla, non è per la luna Mai visto tanto lustro da un'impalcatura Il Siracusa sеgna, esultano curva e tribuna Al posto dell’architеttura Mura mura ledwall, TV spazzatura Adesso che non voglio neanche più la pizza Discutere delle teorie su di chi è figlio Mugiwara Adesso che mi ha preso in pieno il vuoto Mi tocca questa impresa a nuoto Tummandosi all'acqua ghiacciata di Aretusa Tutto d'un fiato costeggiare la banchina Orrendo e sudicio non luogo, nun t''a scagghi Brillando ci riprenderemo i Sette Scogghi E con le pietre spegneremo porcherie pubblicitarie Che ci hanno tolto buio ed eleganza Coi baracchini delle gite accenderemo un gran falò Di Lape Calessini una mattanza E ci riapproprieremo degli spazi E rifaremo bella la città E impareremo ancora a fare cose con le mani Finalmente, finalmente meno artisti e più artigiani E ci riapproprieremo degli spazi E rifaremo bella, bella, bella la città E impareremo ancora a fare cose con le mani E finalmente, finalmente, finalmente meno artisti e più artigiani E ci riapproprieremo degli spazi E rifaremo bella, bella, bella la città E impareremo ancora a fare cose con le mani Finalmente, finalmente meno artisti e più artigiani E ci riapproprieremo degli spazi E rifaremo bella la città E impareremo ancora a fare cose con le mani E finalmente, finalmente, finalmente Finalmente meno artisti e più artigiani E ci riapproprieremo degli spazi