Fraccare di legnate forsennate i cuscini del divano Per sfogare a scoppio ritardato le angherie di un tattarino Non è per le articolazioni lasse o un improvviso blocco La verità è che ti cachi addosso, che sei un vigliacco Non è chissà poi quale gran sorpresa che ti risvegli in barella Chi invoca ordine, famiglia e chiesa prediliga il manganello Tu che, a dir tuo, a parole te la senti faccia a faccia con la truppa Nemmeno il tempo di contarti i denti, mutu e scippi coppa Ma noi che ti sappiamo uno stratega non crеdiamo a questa svista Di raddrizzare questa brutta piеga presagivi la batosta Qui la questione si fa nebulosa, non ce la racconti giusta Scummissa che hai abbracciato la paura per una camicetta che si scosta Per lei che lotta e se non lotta cura, scippasti 'i coppa apposta E con le ossa rotte e gli ematomi, beatamente te la ridi Perché i pizzi e perizomi, finalmente le indovini Anche l'inferno è una goduria Se per andarci è obbligatoria questa infermeria Con i cuori sulla faccia e il sangue che ti spruzza giù dal naso Fraccato di legnate, ma comunque col durello pronto a caso Più che sospetto è quanto m'hai sgamato, se un pochino si strofina Per somministrarti l'endovena, si rende un tratto conto della scena Tu inebetito dal suo fondoschiena, prendendo una testata ultraterrena Ne valeva la pena