Uomo troppo intelligente Metà re e metà niente Coltivava la mia mente Alla libertà Una notte si parlava La seconda si ascoltava Finché ci si ubriacava Di felicità M’ha insegnato lui la mia pazzia Questa straordinaria malattia Che ora non mi lascia mai Schiavo della fantasia Ogni tanto andava via Ma tornava a casa mia E restava un po’ E lì si ricominciava Follemente ci si amava Quel che in mente gli passava Proprio non lo so M’ha insegnato lui la mia pazzia Questa straordinaria malattia Che ora non mi lascia mai Ma una sera se ne andò E mai più da me tornò Dove vive non lo so Non ci penso più Ora ho un altro uomo anch’io Fatto a immagine di Dio Più noioso di mio zio E mi sento giù M’ha insegnato lui la mia pazzia Questa straordinaria malattia Che ora non mi lascia mai Uomo troppo intelligente Metà re e metà niente Ha lasciato la mia mente Senza libertà