Quale modo migliore di sbarazzarsi dei ribelli se non quello di sbatterli in cella e buttare via la chiave. Basta tirare fuori una bella montatura per poi accusare gli anarchici e portarli in tribunale. I porci della digos non vedono l'ora di poter mettere le manette a qualche altro compagno. E non dimentichiamo l'importante ruolo giocato dai media, sciacalli del sistema. Ti mettono su un blindato e ti portano lontano, così i tuoi compagni hanno difficoltà a farsi sentire vicini. Giunti nel nuovo lager ti aspetta l'isolamento, perquisizioni giornaliere e botte, tante botte. Ma possono prendersi il tuo corpo ma non ingabbiare le emozioni, e allora con una mazza tiri fuori la finestra una maglietta nera e gridi viva l'anarchia mentre tutti i tuoi compagni sono la sotto al carcere e tu ti senti libero con loro. Sei fuori sui loro volti, sei fuori con la loro rabbia, sei fuori nelle loro parole, sei fuori con la loro lotta. La cosa più importante è non farsi mai piegare, non cedere al potere perché tu sei nel giusto. Lotti contro un mondo che è in putrefazione, vuoi abbattere un sistema fondato sull'ineguaglianza, sulla violenza,e sullo sfruttamento. E quando ripensi a tutte queste cose sei quasi contento di essere in galera perché è il posto giusto per un uomo giusto, costretto a vivere in un mondo sbagliato. E fuori i tuoi compagni continuano a lottare non solo per loro, ma per te e per tutti, sapendo che presto lo stato cadrà e non ci saranno più galere né per i corpi né per le menti. FUOCO ALLE GALERE