Sediziose voci, voci di guerra Avvi chi alzarsi attenta Presso all'ara del Dio? V'ha chi presume Dettar responsi alla veggente Norma E di Roma affrettar il fato arcano? Ei non dipende, no, non dipende Da potere umano E fino a quando oppressi Ne vorrai tu? Contaminate assai Non fur le patrie selve E i templi aviti Dall'aquile latine? Omai di Brenno oziosa Non può starsi la spada Si brandisca una volta! E infranta cada Infranta, sì, se alcun di voi snudarla Anzi tempo pretende Ancor non sono della nostra vendetta I dì maturi Delle sicambre scuri Sono i pili romani ancor più forti E che t'annunzia il Dio? Parla! Quai sorti? Io ne' volumi arcani leggo del cielo In pagine di morte Della superba Roma è scritto il nome Ella un giorno morrà Ma non per voi Morrà pei vizi suoi Qual consunta morrà L'ora aspettate, l'ora fatal Che compia il gran decreto Pace v'intimo E il sacro vischio io mieto Casta Diva Casta Diva che inargenti Queste sacre, queste sacre Queste sacre antiche piante Al noi volgi il bel sembiante Al noi volgi il bel sembiante Senza nube e senza vel! Casta Diva, che inargenti Queste sacre antiche piante Al noi volgi il bel sembiante Senza nube e senza vel! Casta Diva, che inargenti Queste sacre antiche piante Al noi volgi il bel sembiante Senza nube e senza vel! Tempra, o Diva Tempra tu de' cori ardenti Tempra ancora, tempra ancora Tempra ancora lo zelo audace Spargi in terra quella pace Spargi in terra, spargi in terra Spargi in terra quella pace Che regnar tu fai nel ciel Che regnar tu fai nel ciel Diva, spargi in terra quella pace Che regnar tu fai nel ciel Fine al rito E il sacro bosco Sia disgombro dai profani Quando il Nume Quando il Nume irato e fosco Chiegga il sangue dei Romani Dal druidico delubro La mia voce tuonerà Tuoni, E un sol del popolo empio Non isfugga al giusto scempio E primier da noi percosso Il Proconsole cadrà Cadrà! Punirlo io posso Ma punirlo il cor non sa Ah! Bello a me ritorna Del fido amor primiero E contro il mondo intiero Difesa a te sarò Ah! Bello a me ritorna Del raggio tuo sereno E vita nel tuo seno E patria e cielo avrò Sei lento, sì, sei lento O giorno di vendetta Ma irato il Dio t'affretta Che il Tebro condannò! Ah! Riedi ancora qual eri allora Quando, quando il cor ti diedi allora Qual eri allor, ah, riedi a me! O giorno! O giorno Il Dio t'affretta Che il Tebro condannò!